VACANZE 2002

 

PELLEGRINAGGIO A MONTAGNAGA DI PINE' (TN)

 

 

Il santuario sorge a Montagnaga, una piccola frazione del comune di Baselga di Pinè (TN) e rappresenta uno dei più importanti luoghi di culto mariani del Trentino.
Nella chiesa dedicata a S.Anna, che ospita il santuario, è venerato un quadro taumaturgo della Madonna di Caravaggio (NB: Caravaggio rappresenta una grossa borgata in provincia di Bergamo,  appartente però alla diocesi di Cremona, e teatro anch'essa di importanti avvenimenti mariani nel XIV secolo e non deve essere quindi confusa col famoso pittore omonimo) ma oltre a ciò la sua importanza è dovuta alle straordinarie vicende che si susseguirono a metà del XVIII secolo. La sua storia vide infatti ben 5 apparizioni della SS. Vergine, ad una pastorella di nome Domenica Targa, residente nelle vicinanze. La prima di queste apparizioni avvenne nella conca del “prato della Comparsa” esistente tuttora, nei pressi del quale sorge oggi il suggestivo monumento al Redentore dove all’interno, fra il resto, trova dimora la riproduzione quasi al naturale della Scala Santa di Roma.

 

 

 

Strada dal santuario alla “Comparsa”

 

 

Partendo dal piazzale del santuario, si percorre tutto il paese di Montagnaga, e, incominciando dalla periferia, lungo la strada si incontrano le varie sculture rappresentanti quattro misteri gaudiosi.


 I° Mistero Gaudioso
L'Annunciazione

 II° Mistero Gaudioso
Visita di Maria SS.
a S. Elisabetta


III° Mistero Gaudioso (eretto nel 1898)
La Natività
            
IV° Mistero Gaudioso
La presentazione di Gesù al tempio

 

Giunti al luogo del quarto mistero gaudioso, la strada si biforca: a destra, porta alla casetta di Domenica Targa, e più lontano al posto della quarta comparsa, a sinistra, dopo un breve tratto pianeggiante, si inoltra in salita attraverso un fitto bosco di pini e di abeti sino alla cima del colle dove sorge il monumento al Redentore - eretto quale omaggio diocesano al mistero della Redenzione all’alba del secolo XX (1900-1906) - per arrivare, infine, al luogo della prima comparsa.

 

 

 

Monumento al Redentore

 


 

La “Comparsa”

 

 

Sul luogo della prima apparizione, nella incantevole conca erbosa del "Palustel", dietro al monumento al Redentore, sorge un gruppo in ferro fuso come a Lourdes. E’ composto di due statue in grandezza naturale rappresentanti la Madonna che appare alla pastorella Domenica Targa. Opera di una rinomata fonderia lionese fu benedetto il 14 maggio 1887 dal principe vescovo di Trento Eugenio Carlo Valussi (1886-1 903).

 

 

Entrando nella conca, si rimane afferrati da quella bruna visione che sullo sfondo dei pini, si presenta incastonata come in un tempio, del quale la volta è il cielo, le colonne i verdi pini, il pavimento il prato erboso. Sopra un altare viene celebrata l’Eucarestia, alla quale i pellegrini partecipano con fede e convinzione, favoriti anche dal raccoglimento del luogo, dalla possibilità di usufruire di comodi posti a sedere, e da un’ottima diffusione di altoparlanti.

 

 

 

I pellegrini che giungono a Montagnaga, da tutto il Trentino, dall’Alto Adige, dal Veneto, e anche da altre regioni in un crescendo continuo, dopo aver fatto sosta devota nel santuario in paese, si recano alla “Comparsa” in processione, o a gruppi, o in macchina. La visione delle folle che pregano in questo luogo scelto dalla “Regina del mondo”, per avvicinare gli uomini a Dio e una testimonianza di fede che convince, e aiuta a sperare e ad amare.

 

La “Comparsa” in una foto del 1903

 

 

 

La “IV Comparsa”

 

La quarta apparizione a differenza della prima che avvenne nella conca del Palustel e delle altre nella chiesa di Montagnaga, ebbe luogo nella località detta “Pralongo” in un bosco a qualche chilometro dal paese, (indicativamente nei dintorni della frazione Puel) e che si può raggiungere attraverso un sentiero. In mezzo alla pineta si apre una piccola radura erbosa dove fu eretto nell’anno 1900 un capitello dedicato a Giovanni Erspan a ricordo della IV apparizione della Madonna. Infatti costui, pio uomo della comunità di Montagnaga, non voleva che la memoria di quello straordinario evento fosse  affidata solo ai ricordi della gente che forse nel tempo ne avrebbe dimenticato la precisa locazione. Decise perciò di rendere onore a questo sacro luogo che nel 1729 ebbe il prestigio d'essere teatro di una delle apparizione della S.S. Vergine. Egli lasciò testamento di donare alla comunità di Montagnaga la somma in denaro di 50 fiorini pari a 100 corone al fine di erigere un capitello nella zona del Pralongo. Alla morte di Giovanni Erspan, nel marzo del 1900 (anno santo), all’atto della realizzazione venne reso nota l’insufficienza del denaro per realizzare un’opera conveniente. Fu così che i due nipoti eredi Luigi e Michele Erspan decisero di aumentare col proprio, l’importo, portandolo alla cifra di 300 fiorini stipulando un’accordo con l’allora rettore del santuario don Giuseppe Zanotelli, di donazione del denaro alla parrocchia in cambio della costruzione, entro  la fine di quell’anno, del capitello. Nel 1930, don Francesco Banaletti (Rettore in quel periodo) accennò alla possibilità di un ampliamento dell'opera sottolineando l'importanza del luogo della IV comparsa. Con queste parole espresse la sua considerazione a tal proposito:"...già da tempo si parla dell'idea di costruire qualcosa anche al Pralongo sul luogo della IV apparizione, dove non c'è che un meschinissimo tabernacolo." Il ricordo e le ferite del primo conflitto mondiale erano ancora vivi e i disagi della ripresa economica nel primo dopoguerra ancora forti, quando nell'ottobre 1935 l'Italia, in piena dittatura fascista, scelse di aggredire l'Etiopia per "conquistare", a detta di Mussolini, "..all'Italia proletaria, un posto al sole". Non potendo prevedere le dimensioni del conflitto, il pensiero di un nuovo periodo di miseria e paura che una nuova guerra avrebbe potuto comportare, alimentarono forti timori. Fu così che don Banaletti promise una ristrutturazione del capitello (si parlava anche della costruzione di una cappella) se il conflitto si fosse concluso senza tragiche conseguenze. Al termine della guerra decise di adempiere alla promessa fatta e cominciò a raccogliere offerte per iniziare i lavori, così che nel 1938 fu possibile allargare la strada che conduceva al Pralongo. Ben presto però l'impeto con il quale don Banaletti intendeva portare avanti i lavori di sviluppo di ciò che egli aveva denigrato come "meschinissimo Tabernacolo", si attenuo bruscamente e, nonostante fosse stata procurata buona parte del materiale edile (ancor'oggi visibile nelle vicinanze), lo sviluppo del capitello non ebbe mai termine. A testimonianza dell'apparizione della IV comparsa resta ancor oggi il capitello originario, segno di fede e umiltà di Giovanni Erspan, che per sua volontà e con mezzi propri, volle far erigere. In tale edicola è tutt’oggi custodito un quadro che rappresenta la IV apparizione a Domenica Targa. Immersa nella natura e fuori dal fermento quotidiano la IV comparsa rappresenta nella sua semplicità una piccola oasi tranquilla particolarmente cara agli abitanti di Montagnaga.

 

 

Edicola sul luogo della IV comparsa

 


All’interno del monumento al Redentore, e riprodotta quasi al naturale la "Scala Santa" di Roma, con 28 gradini che si percorrono in ginocchio, e dentro i quali fu posta della terra raccolta in varie località della Palestina. Ai piedi della scala santa si ammirano i due gruppi: il bacio di Giuda e l' "Ecce Homo” e, sulle pareti, varie scene della passione del Signore.

 

 


 

Mamma Gina accende la candela votiva e poi assieme a Luciano faranno la Scala Santa in ginocchio......


Curiosità

 

La Strada "Magnetica"


A Montagnaga esiste una strada che dà origine ad un fenomeno ottico piuttosto bizzarro. La strada d'ingresso (se si proviene da Baselga) di Montagnaga si inserisce su un tratto quasi pianeggiante sulla destra mentre la strada provinciale procede in discesa sulla sinistra. Il tratto pianeggiante appare a prima vista in leggera pendenza nella direzione verso il paese, tuttavia semplici esperimenti, dimostrano che la strada è in realtà in discesa. Ad esempio una macchina in folle, un pallone, dell'acqua sull'asfalto, o per più scettici anche un livello a bolla, hanno un andamento che è contrario a quello che a prima vista uno potrebbe razionalmente supporre: invece di tornare indietro, salgono!
Sul fenomeno si sono espressi diversi pareri tra cui quello una anomalia gravitazionale che comunque è da escludere. L'ipotesi più accreditata è quella dell'illusione ottica. Su tale questione, qualche tempo fa la rivista scientifica Focus (N.88-febbraio 2000) ha dedicato un articolo tentando di spiegare il fenomeno ottico della strada di Montagnaga. In ogni caso rappresenta una curiosa attrazione di Montagnaga di Pinè. Molti sono infatti i turisti (anche stranieri) che incuriositi dal fenomeno (la cui esistenza si diffonde come una leggenda metropolitana) vengono a sperimentare la strada "magica". Una volta fu trasmessa la ripresa di un filmino amatoriale, nel programma televisivo 8-millimetri in onda tempo fa su Italia 1.

 


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